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Il patrimonio culturale libico al centro del workshop ICCROM e UNESCO

Data: 16/05/2016

Tre giorni di lavoro a Tunisi per individuare le azioni pratiche e coinvolgere la società civile, il mondo del commercio e servizi di sicurezza con lo scopo di proteggere il patrimonio culturale libico e contrastare il traffico illegale di opere.

Dopo la caduta di Gheddafi nel 2011 e il conseguente vuoto di potere, l'esplosione di conflitti interni e la penetrazione dei gruppi jiahdisti, il patrimonio culturale libico vive sotto la minaccia della dispersione e del danneggiamento.

Il convegno che si è tenuto dal 9 all'11 maggio al Carthage Thalasso Resort di Giammarth (Tunisi)  ha riunito referenti istituzionali, oltre a trenta "stakeholders" libici in rappresentanza di siti archeologici, città storiche e ai rappresentanti di missioni scientifiche e di numerose organizzazioni internazionali.

Organizzato dal Dipartimento delle Antichità libico, dall'ICCROM (International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property) e dall'UNESCO (United Nation Educational, Scientific and Cultural Organization) ha avuto il sostegno dell'Ambasciata US in Libia, attualmente risiedente a Tunisi.

Tra gli esperti che hanno partecipato ai tavoli tecnici anche un delegato dell'ISCR.

L'Istituto è stato a lungo impegnato in attività di restauro "sul campo" in siti del patrimonio libico, primo tra tutti la Villa romana di Silin presso Leptis Magna, dove l’ISCR è stato impegnato,  in particolare, con  la messa in sicurezza dell'appartato decorativo della villa romana (mosaici e dipinti murali) e con la formazione di tecnici per il restauro, nell’ambito della convenzione siglata a Roma nell’aprile del 2012 con il Department of Archaeology, National Transitional Council of Libya e l’Università degli Studi di Roma Tre per lo studio e il restauro della Villa romana di Silin. L'ISCR, nonostante l'impossibilità ad oggi di operare sul campo continua a collaborare con il Dipartimento delle Antichità fornendo consulenza tecnica a distanza e con l'invio di materiali, in particolare geotessuto, per la protezione dei pavimenti musivi dell'intero complesso archeologico.

Link alla pagina del sito ICCROM sul convegno

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