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Progetto MUSAS, iniziate le attività nel Parco Archeologico di Egnazia

Data: 22/07/2017

Progetto MUSAS, MUSei di Archeologia Subacquea. Tutela valorizzazione e messa in rete del Patrimonio Archeologico Subacqueo (Campania, Calabria, Puglia). Inizio delle attività nel Parco Archeologico di Egnazia.

Sono iniziati in questi giorni i lavori per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio archeologico subacqueo di Egnazia (Fasano, BR).  Il sito comprende cospicui resti della città romana di Egnatia che, sorta su di un preesistente insediamento di confine tra area messapica e peucetica, ebbe grande sviluppo grazie anche al passaggio della via Traiana e al porto cittadino, le cui strutture, riferibili probabilmente agli interventi di Marco Vipsanio Agrippa, sono oggi in parte sommerse dinanzi all’acropoli. 

Il progetto, ideato e diretto dall’archeologa dell’ISCR Barbara Davidde, intende sperimentare su scala sovraregionale un modello integrato di monitoraggio e valorizzazione del patrimonio archeologico sommerso, nelle collezioni museali e in situ, in modo da costituire una buona pratica da estendere e replicare su altri siti. Nel corso del progetto saranno realizzati:

1) Portale per la fruizione del Museo Virtuale dell’Archeologia Subacquea, nel quale saranno illustrati attraverso immagini/schede e ricostruzioni 3D i reperti di provenienza subacquea presenti nei Musei e i siti sommersi inseriti nel progetto.

2) Sistema di esplorazione aumentata dei siti archeologici sommersi di Baia e Egnazia.

3) Una rete di nodi sensori sottomarini innovativi, dispiegabili in modo flessibile per il monitoraggio ambientale, funzionale alla verifica dello stato di conservazione dei siti e alla localizzazione dei subacquei.

Gli archeologi Marco D’Agostino e Michele Stefanile, collaboratori esterni dell’ISCR per il progetto MUSAS, hanno iniziata una ricognizione preliminare nell’area archeologica di Egnatia e hanno avviato il censimento delle collezioni esposte al Museo MARE (Museo Archeologico Nazionale Giuseppe Andreassi di Egnazia). Il censimento delle collezioni esposte al locale Museo, il sopralluogo dei materiali di provenienza subacquea custoditi nei depositi (reso possibile dalla fattiva collaborazione dei funzionari responsabili) e la visita del sito permetteranno di inserire reperti significativi nel programma di valorizzazione e messa in rete del patrimonio, anche per mezzo di acquisizioni 3D, previste dal progetto MUSAS.

Nei prossimi mesi sono previste immersioni subacquee nell’area antistante il sito archeologico, laddove più evidenti sono le evidenze sommerse. Qui saranno realizzati rilevamenti 3D e sarà posizionata la rete di sensori per la valutazione dello stato di conservazione delle strutture antiche. Sarà così possibile gettare le basi per la futura fruizione dell’area, anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie.

Nella foto in homepage: resti delle fortificazioni antiche sul mare di Egnazia
nella foto grande in alto: la via Traiana nel sito archeologico di Egnazia
di fianco al testo: i collaboratori esterni del progetto MUSAS Marco D'Agostino e Michele Stefanile accanto a un dolium di provenienza subacquea nei depositi del Museo Nazionale di Egnazia