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  • Restauri - 2017 - PFP1 - Treviso, San Nicolò

Affreschi di Tomaso da Modena a San Nicolò, Treviso

Il Ciclo dei domenicani illustri dipinto nel 1352 da Tomaso da Modena nella sala capitolare del convento di San Nicolò a Treviso raffigura, con un realismo inedito per l’epoca, santi, papi, cardinali, teologi appartenenti all’Ordine domenicano, colti in meditazione o intenti nelle loro occupazioni presso lo scriptorium attivo nel complesso trevigiano. I quindici allievi della SAF lavoreranno al completamento del restauro avviato nel 2013 dalla Soprintendenza. 

L’antico convento domenicano di S. Nicolò a Treviso, oggi sede del Seminario vescovile, custodisce un rarissimo esempio di sala capitolare – l’ambiente destinato alle più importanti riunioni della comunità religiosa – pervenuta dal Medioevo sino a noi con un corredo decorativo sostanzialmente integro e perfettamente leggibile nelle sue valenze iconografiche. Prendendo spunto da una preesistente decorazione pittorica duecentesca, di cui recupera la monumentale Crocifissione che campeggia sulla parete di fondo, il pittore emiliano Tomaso da Modena (1325 - 1379 ca.) dipinse qui nel 1352 uno dei più straordinari episodi pittorici del tardo Medioevo occidentale, il celebre Ciclo dei Domenicani illustri. Con una monumentalità evidentemente memore della lezione di Giotto, ma con un realismo fisionomico assolutamente inedito per l’epoca, il ciclo raffigura una teoria di santi, papi, cardinali, teologi o comunque personaggi illustri appartenuti all’Ordine domenicano, colti in meditazione o intenti nelle diverse fasi dell’attività scrittoria presso la biblioteca attiva all’epoca nel complesso trevigiano.

Il ciclo è stato nel tempo oggetto di travagliate vicende conservative, che hanno portato tra l’altro nel 1917 allo strappo di alcuni affreschi per preservarli dalle devastazioni belliche, e nel 1944 alla perdita di una parte importante della grande Crocifissione tardoduecentesca per l’esplosione di un ordigno. Grazie all’impegno del restauratore trevigiano Mario Botter e di suo figlio Memi, dopo il secondo conflitto mondiale importanti frammenti sono stati recuperati dalle macerie e ricollocati al loro posto, limitando notevolmente le perdite. In considerazione di questi trascorsi, nel 2013 la locale Soprintendenza ha iniziato un complesso intervento di restauro teso a ricondurre l’antica decorazione all’originario splendore, restituendo uniformità e piena leggibilità al prezioso ciclo dei Domenicani illustri. Tale intervento viene ora ripreso dall’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, che dal 4 settembre al 6 ottobre 2016 impegnerà 15 allievi della Scuola di Alta Formazione e Studio, coordinati dai loro docenti restauratori, in un primo cantiere didattico finalizzato al restauro integrale delle pareti occidentale e meridionale della sala.

Gruppo di lavoro ISCR

Progettazione e direzione dei lavori per la parte storico-artistica: dott. Giuliano Romalli
Progettazione e direzione dei lavori per la parte architettonica: arch. Giorgio Sobrà
Docenti restauratori ISCR: Barbara Provinciali e Antonio Guglielmi
Docenti restauratori a contratto: Antonio Bigolin, Francesca Faleschini, Valentina Piovan
Personale tecnico-scientifico ed esperti scientifici a supporto dell’attività di progettazione ed esecuzione: Marie-Josè Mano, Rocco D’Urso, Giuseppe Fabretti, Elisabetta Giani, Edoardo Loliva, Cesare Crova, Alessandro Pierangeli
Responsabile Unico del Procedimento per l’allestimento del cantiere: arch. Donatella Cavezzali

I quindici allievi del 2° anno del Percorso Formativo Professionalizzante 1 (Materiali lapidei e derivati, superfici decorate dell’architettura) provenienti dalle sedi SAF di Roma e di Matera: Cecilia Balsi, Alice Ciavatta, Sofia Oliveti, Rebecca Picca Orlandi, Giovanna Morricone, Simona Dichiara, Natalie Iacopino, Manuel Giandomenico, Camilla Mauri, Sokol Muca, Sofia Schiattone, Mariagiulia Roscigno, Erika Maddalena, Filippo Edoardo Capasso e Francesca Castiello