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Portiera Oddi-Montesperelli, Firenze

stato di conservazione e interventi precedenti

Si può ipotizzare che le principali manomissioni subite dal manufatto risalgano alla sua acquisizione da parte di Stefano Bardini:  riadattamenti, variazioni di destinazione d’uso, estese integrazioni erano pratiche correnti nei laboratori dell’antiquario fiorentino. La rimozione della fodera e del fregio perimetrale e i due profondi intagli rettangolari lungo il margine superiore fanno supporre un inserimento della portiera in un contesto assai differente da quello per il quale era stata concepita.

Sul degrado del manufatto hanno sicuramente influito le successive vicende conservative dell’eredità Bardini, dalla morte del figlio Ugo, nel 1965, fino all’acquisizione della collezione da parte dello stato (1996): un lungo periodo di abbandono delle opere, sommariamente ricoverate e immagazzinate in un edificio storico dalle coperture fatiscenti e in progressivo declino.

Al momento dell’affidamento al Laboratorio Cuoio dell’ISCR, la portiera Oddi-Montesperelli, presentava accentuate deformazioni provocate da una prolungata  piegatura all’interno di una cassa ed altre meno evidenti e corrispondenti a linee di consunzione degli strati decorativi, che sembravano rinviare alla sua funzione d’uso.

Il contatto con fonti di umidità aveva provocato la formazione di estese gore - apprezzabili in particolare dal verso - macchie scure e una vistosa contrazione del cuoio in corrispondenza dell’angolo superiore sinistro (per chi guarda).

Inoltre l’integrità strutturale del supporto appariva compromessa da estese lacerazioni e da distacchi delle pelli lungo le linee di giunzione.  In alcune parti, distorsioni localizzate del tessuto fibroso impedivano, nell’accostamento dei bordi, una perfetta corrispondenza delle linee del disegno. Nonostante ciò, il cuoio  presentava ancora le caratteristiche meccaniche di un materiale naturalmente invecchiato, ma non degradato.

La morfologia dei danni degli strati decorativi (abrasioni, cretti, lacune), offuscati da depositi di polvere e sporcizia, rifletteva di fatto le sollecitazioni subite dal supporto in cuoio. Estese ossidazioni interessavano la lamina metallica.