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Senza Titolo, Domenico Bianchi, MACRO

stato di conservazione e interventi precedenti

I notevoli problemi conservativi presentati dall’opera, in gran parte a carico degli strati preparatori e della pellicola pittorica, erano riconducibili alla limitata consuetudine dell’artista con il procedimento della pittura murale e all’improprio accostamento dei materiali impiegati.

Il supporto in cemento legno presentava alcune deformazioni e rigonfiamenti sulla parte sinistra in alto (dal retro), in corrispondenza delle lacune presenti sul fronte. In alcuni punti inoltre si distinguevano sollevamenti delle sfilacciature di legno, accompagnati da uno sfaldamento nello spessore del pannello, che attestava una perdita delle sue proprietà meccaniche.

Gli strati preparatori erano interessati da numerose lacune e da gravi difetti di adesione al supporto che, per la propria natura, essendo troppo sensibile alle variazioni termo-igrometriche, non presentava caratteristiche meccaniche adeguate alla propria funzione: non a caso alcune zone di deadesione corrispondevano ai rigonfiamenti dei pannelli riscontrati sul verso. La scarsa e diffusa coesione della malta era inoltre riconducibile a un errore nel rapporto carica-legante dell’impasto.

Sulla pellicola pittorica, oltre alle numerose lacune e fessurazioni corrispondenti con quelle degli strati preparatori, si riscontrava un’accentuata decoesione,  probabilmente imputabile a una limitata carbonatazione del colore, più evidente sul panneggio rosso e sul fondo scuro, mentre i colori chiari risultavano maggiormente coerenti a causa della calce presente nell’impasto pittorico.

Tutta la superficie appariva infine coperta da un diffuso strato di polvere incoerente.