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Gli affreschi di Polidoro da Caravaggio dal Casino del Palazzo del Bufalo a Roma

intervento di restauro

La scelta dei sistemi di pulitura per la rimozione delle sostanze soprammesse, di origine naturale e sintetica, ha dovuto tener conto della compresenza dello strato di gesso e di poliuretano del supporto, sensibili rispettivamente all’acqua e ad alcuni solventi organici. Alla selezione dei solventi da impiegare si è affiancata la scelta del supportante che consentisse applicazioni per tempi di contatto medio-lunghi con il risultato di solubilizzare o rigonfiare le sostanze da rimuovere; ad una prima fase di pulitura, volta alla rimozione del fissativo di origine sintetica – ottenuta con applicazioni di una miscela di solventi organici in idrossipropilcellulosa su doppio foglio di carta giapponese e successiva rimozione a tampone – ha fatto seguito l’azione combinata della medesima miscela – efficace per la rimozione delle numerose ridipinture alterate – ed applicazioni a caldo di gel a base acido poliacrilico neutralizzato rigonfiato in acqua, al fine di rigonfiare le sostanze proteiche, rimosse infine a tampone. L’acido poliacrilico neutralizzato ha la capacità di produrre alti valori di viscosità anche in piccole quantità; ha inoltre scarsa capacità adesiva sugli intonaci ed alta capacità di ritenzione dell’acqua. Il sistema acquoso, applicato a caldo, ha permesso di ottenere risultati molto soddisfacenti agendo esclusivamente in superficie e limitando così il rischio di interferenza con il gesso presente nel supporto e la conseguente migrazione di solfati in superficie.

L’applicazione combinata dei solventi organici e del mezzo acquoso è stata ripetuta sui pannelli rappresentanti Perseo che combatte gli uomini di Polidette, il Parnaso e la Cariatide, dove la pulitura è stata ultimata, quando necessario, con l’impiego di resine a scambio ionico. Quest’ultima operazione ha permesso di rimuovere sia le sostanze proteiche più tenaci, presenti all’interno delle abrasioni, delle lacune e delle fatturazioni degli strati pittorici sia di attenuare i fenomeni di sbiancamento in corrispondenza delle campiture scure. Il restauro pittorico si è posto l’obbiettivo di riavvicinare le pitture al loro aspetto originario facendo retrocedere, tonalizzandoli, gli affioramenti dell’impasto di supporto e colmando i dislivelli con la tela a vista mediante microstuccature, ottenute avvalendosi della selezione di inerti e cariche, per cromia e dimensioni.