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Stage Evidence, Loris Cecchini, Museo del Novecento, Milano

intervento di restauro

Il restauro ha mirato a stabilizzare l’alterazione chimica del materiale costitutivo: dei sei pezzi quattro hanno ottenuto un pieno recupero, mentre due, pur se stabilizzati, hanno subito una compromettente deformazione estetica con perdita di dettagli superficiali.
L’intervento di restauro è stato eseguito dalle allieve del quarto anno, durante il corso di specializzazione del Laboratorio di restauro dei materiali dell’arte contemporanea dell’ISCR, da gennaio ad aprile del 2009, ed è stato terminato dalle restauratrici responsabili dell’attività didattica l’anno successivo.
Le scelte operative sono state intraprese sulla base della sperimentazione condotta per approfondire la conoscenza del materiale costitutivo, del suo degrado e per individuare i materiali d’intervento più idonei.
La pulitura è stata progettata tramite Triangolo di Teas Interattivo, identificando le aree di solubilità del poliuretano (materiale originale) e del polistirolo (materiale d’imballaggio incollato) e selezionando i solventi in grado di eliminare il secondo senza intaccare il primo. La rimozione meccanica del film è stata eseguita anche nei casi in cui era presente la carta dell’imballaggio adesa al film di polistirene. La rimozione dei depositi superficiali coerenti di colore grigiastro (costituiti da polveri, fibre e peli) e delle macchie che aderivano alla superficie è stata eseguita applicando l’alcool etilico a pennello, rimuovendo lo sporco solubilizzato con un tampone di cotone. Questa modalità di esecuzione ha permesso di limitare l’azione meccanica, accortezza necessaria poiché la gomma si dimostrava particolarmente sensibile all’effetto abrasivo del tampone, che lasciava impressioni visibili sulla superficie trattata.
Per rifinire la pulitura e omogeneizzare la superficie è stata utilizzata una spugna poliuretanica ad alta densità, ammorbidita prima con acqua e imbevuta di alcool etilico ed usata ben strizzata.
Per le superfici che si presentavano estremamente deformate e fessurate è stato necessario ricongiungere i lembi delle fessurazioni con l’ausilio di una spatola applicando l’acetone, rigonfiante per la gomma poliuretanica, tramite siringa. In questo modo è stato possibile recuperare parzialmente le deformazioni presenti e ripristinare la continuità della superficie, al fine di consentire un successivo intervento di consolidamento. Questo è stato condotto dopo prove su campione, realizzato con difetto di indurente ed in eccesso di inerte, per riprodurre una consistenza simile a quella originale degradato. L'indurente della resina sintetica di partenza è un diisocianato e quindi si è pensato di provare a far reagire nuovamente i due componenti di partenza.
Al termine del restauro l’artista, che aveva gentilmente fornito notizie sui dati tecnici dell’esecuzione, è stato invitato a prendere visione dell’opera restaurata, ha approvato l’intervento e si è detto disponibile a discutere con il museo (rappresentato dalla Dott.ssa Marina Pugliese, Direttore del Museo) la migliore soluzione al danno arrecato per i due  dei sei elementi, che seppure stabilizzati nel degrado, risultano eccessivamente alterati nelle forme .