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Baia sommersa, Villa dei Pisoni, Pavimento in mosaico bianco

intervento di restauro

2005. Durante la campagna di restauro nel settembre del 2005, sono state rimosse le alghe, gli strati sabbiosi e i depositi incoerenti. Il lato S è stato sottoposto a sorbonatura, per scoprire l’estremità del mosaico. Il vuoto sotto gli strati preparatori del lato N è stato risarcito con infiltrazioni di malta idraulica premiscelata. A causa della precaria aderenza delle tessere lungo il perimetro dei frammenti musivi, sono stati consolidati i bordi. Data la difficoltà di adesione della malta sulle superfici verticali, è stato necessario utilizzare un elemento di contenimento consistente in una lamina di alluminio. Per garantire l’adesione tra la malta e la superficie metallica, sulla porzione della lamina emergente dai sedimenti è stata stesa una resina epossidica bicomponente, sulla quale è stata fatta aderire una graniglia di cocciopesto, per creare una superficie di aggrappaggio per la malta. Le lamine sono state disposte a seguire il perimetro del mosaico e poste a 5-10 cm da esso. Nell’intercapedine è stata colata una malta premiscelata e pigmentata. Nelle zone lacunose interne, le tessere sui bordi di frattura sono state consolidate con l’applicazione di malta. Lungo il lato N-O alcuni conci del paramento del muretto perimetrale erano pericolanti; pertanto sono stati riallettati per ricostruire l’originario contenimento della porzione di pavimento a ridosso del muretto.

Durante la campagna del 2005 i frammenti distaccati o in fase di distacco sono stati allettati e stuccati, con malta a base di calce additivata e pigmentata; inoltre sono state integrate le perdite di malta e i distacchi tra la malta e le lamine lungo il perimetro del mosaico. I sacchi di nylon sono stati svincolati tra loro, così da ottenere file di 5/6 sacchi al massimo, disposte parallelamente sulla copertura. Un lembo della copertura è stato tagliato e sostituito con un nuovo tipo di copertura modulare costituita da materassini in geotessuto appesantiti con ghiaino, munite, lungo i lati, di asole metalliche. I due moduli utilizzati, riempiti in superficie, sono stati adagiati sulla porzione di mosaico e legati tra loro con cordino, per garantirne la tenuta.

2009. Durante la campagna di supervisione del 2009 è stata rimossa la malta di contenimento dei bordi nelle zone che presentavano distacchi, fessurazioni, o eccessiva erosione, per realizzare un nuovo riempimento degli spazi tra le lamine e gli strati di allettamento del mosaico con una nuova malta. Nelle aree lacunose sono stati inseriti, mediante battitura sul fondo, perni in acciaio inox filettati, a costituire una sorta di armatura della nuova integrazione. I vuoti sono stati, quindi, riempiti con malta applicata in strati inserendo tra uno strato e l’altro elementi lapidei. Alcuni frammenti di mosaico, sono stati riallettati nella posizione originale. Per i frammenti dei quali non è stato possibile risalire alla posizione corretta, si è fatto ricorso al loro provvisorio insabbiamento in prossimità del pavimento. I cordoli in malta a protezione delle tessere sono stati controllati lungo il perimetro del mosaico per verificarne l’aderenza alle tessere e la compattezza e quindi integrati, laddove mancanti. Infine il mosaico è stato protetto con le nuove coperture, realizzate dall’ISCR.

2010. Durante l’intervento del 2010 sono stati rimossi, mediante sorbonatura, i detriti e la sabbia che ricoprivano alcune zone del pavimento e in seguito è stata effettuata la rimozione meccanica delle patine di natura biologica. In questa occasione si è potuto verificare la consistenza ed il buono stato di conservazione e di adesione al substrato originale della malta utilizzata nell’anno precedente per l’intervento di integrazione delle stuccature perimetrali di contenimento. Al termine degli interventi manutentivi, le coperture ed i sacchetti di sabbia sono stati opportunamente riposizionati sul mosaico.

2011. Durante l’intervento di controllo del 2011 sono stati eseguiti localizzati risarcimenti della malta perimetrale a sostituzione della vecchia malta, ormai non più aderente agli strati preparatori, e una pulitura meccanica delle superfici trovate libere dalla copertura. Infine, in sostituzione della copertura precedente, ne è stata collocata una nuova realizzata con geotessuto appesantito da sacchi in nylon telato riempito con ghiaino calcareo, mentre è stata tagliata una piccola porzione del rivestimento così da ricavare una sorta di “finestra” per consentire la visione del pavimento durante le visite subacquee. In questo settore la porzione di mosaico è protetta con la sabbia del fondale.

2012. Durante l’intervento di revisione del 2012 i sedimenti e i biodeteriogeni sono stati rimossi meccanicamente mediante spazzolatura, mentre sulle zone interessate dalla colonizzazione dei bivalvi endolitici si è attuata la sigillatura con plastilina delle cavità generate da questi organismi, per occludere il sifone che permette loro di filtrare le particelle in sospensione di cui si alimentano. La copertura è stata ripristinata utilizzando un nuovo telo di geotessuto, mantenuto in posto da sacchetti in tela sintetica riempiti di ghiaino. Sul telo è stata risparmiata un’apertura per rendere visibile il pavimento ai visitatori. In questo settore la porzione di mosaico è protetta con la sabbia del fondale.