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Madonna Addolorata, Chiesa di S. Giovanni Battista, Morbegno

tecniche di esecuzione

Giunta nel Laboratorio Manufatti lignei dell’Istituto, la scultura è stata sottoposta all’intervento conservativo dopo le preliminari ricerche storiche e un’accurata documentazione fotografica. Insieme alla fase di studio e di ricognizione storico-artistica e tecnica, si è proceduto a una campagna d’indagini diagnostiche finalizzata ad una migliore comprensione del procedimento tecnico e dei materiali costitutivi. Il riconoscimento delle specie legnose ha permesso di aggiornare le conoscenze sulla scelta del legname utilizzato dall’artista per finalità scultoree.

La figura, a grandezza quasi naturale, fu realizzata e scolpita con elevata perizia tecnica. È ricavata da un unico tronco di legno di pioppo scavato dal retro, cui sono aggiunti solo piccoli elementi di modellato. Il retro è facilmente accessibile, ed è possibile individuare i segni degli strumenti di sbozzatura ed intaglio, ricostruire le fasi e gli espedienti costruttivi. È stato possibile anche riconoscere i caratteristici accorgimenti tecnici assunti dall’artista per risolvere, in corso d’opera, alcuni tipici inconvenienti del lavoro.

Per quanto riguarda il rivestimento pittorico della Madonna è storicamente documentata la presenza di una originaria decorazione di vesti policrome, arricchita anche da ornamenti in foglia metallica; sfortunatamente l’aspetto era, già alla data del recente riconoscimento, condizionato dai numerosi interventi che l’opera aveva subito nel corso dei secoli, come spesso accade a molti oggetti di culto, la cui sopravvivenza nei luoghi di devozione è soggetta a pratiche di rifunzionalizzazione che spesso ne sfigurano l’antico aspetto.

L’indagine visiva e tattile di tutte le superfici con illuminazioni orientate e in fluorescenza UV, durante l’intervento di restauro, ha consentito alle restauratrici di notare la presenza di alcune porzioni residuali di precedenti fasi pittoriche, in alcune zone poco visibili. Tuttavia, benché ridipinti, i colori degli abiti tendevano a rispettare il classico abbinamento del blu per il manto e del rosso per la veste, il velo biancastro e la cintura dorata. La partizione cromatica si allineava, sostanzialmente, al gusto decorativo semplificato, riconoscibile in simili rappresentazioni scultoree coeve o di poco precedenti, diffuse nel territorio o riconducibili allo stesso ambito di produzione artistica.

Nella prima fase di studio la Madonna è stata sottoposta ad analisi preliminare mediante fluorescenza X. Tale analisi ha permesso di evidenziare la presenza di elementi chimici riferibili ai pigmenti presenti e alle dorature. Sono stati quindi eseguiti alcuni micro-prelievi e sottoposti ad indagini micro-distruttive, con lo scopo di completare le informazioni relative ai materiali e di caratterizzare la stratigrafia pittorica. In particolare, nell’attuale stratigrafia del manto blu è riconoscibile la presenza di smaltino, di pigmenti a base di rame e di blu di Prussia.