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Il volto di avorio

presentazione

A marzo del 2003 sono stati consegnati all’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro in custodia giudiziale, numerosi reperti di avorio in frammenti, provenienti da sequestro. Le opere, recuperate sul mercato antiquario estero, provenivano da uno scavo clandestino effettuato presso Cesano (Anguillara).
Si trattava del viso in avorio pertinente a una statua crisoelefantina, rinvenuto con un gruppo di frammenti riferibili ad almeno due statue. L’eccezionalità del ritrovamento è da attribuire non solo all’elevatissima qualità della fattura ma anche alla sua estrema rarità.
I reperti presentavano uno stato di conservazione molto precario, con numerose fessurazioni e decoesioni superficiali del materiale costitutivo, dovute probabilmente a repentine variazioni termoigrometriche. Molti frammenti sono stati sommariamente ripuliti dalla terra e alcuni di essi, i più rappresentativi, sono stati oggetto, prima del loro arrivo in I.C.R., di trattamenti di adesione e consolidamento.
Si ringrazia la dott.ssa Maria Rita Palombo dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Dipartimento Scienze della Terra, per la sua disponibilità e proficua collaborazione.

Il lavoro è stato pubblicato:

 L. Del Buono (a cura di), I volti del mistero, Roma, Palazzo del Quirinale 20 gennaio-20 marzo 2005, Villanova di Castenaso (Bologna)

 Il volto d'avorio: l'eccezionale recupero di un'opera trafugata, L'Erma di Bretschneider, Roma 2004