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Ricerca scienfica applicata

“Le indagini preliminari daranno modo di orientare l’intervento di restauro nella direzione giusta”. Cesare Brandi, Carta del restauro, 1972

 

La ricerca applicata interessa principalmente due filoni:

  1. lo studio dei materiali costitutivi e dei loro processi di degradazione per le diverse tipologie di opere d’arte;
  2. lo studio e la sperimentazione di nuovi materiali e di nuove tecniche finalizzate alla conservazione e al restauro.

La caratterizzazione dei materiali costitutivi e dei prodotti di degradazione privilegia indagini e analisi non invasive e non distruttive, come le indagini multispettrali (IRR NIR/SWIR, IRFC, UVF, TIIR), spettro-colorimetriche, di fluorescenza ai raggi X, le tecniche elettromagnetiche (Eddy Current) e ultrasonore.

Le analisi su micro-campioni si avvalgono di tecniche di avanzate, quali SEM-EDS, micro-FTIR, micro-XRD, GC-MS, TGA, DSC. Alle tecniche di analisi di microscopia in luce visibile e UV si affiancano tecniche di analisi di immagine.

La studio e la sperimentazione sui nuovi materiali di intervento interessa l’applicazione sui Beni Culturali di prodotti innovativi, spesso derivati da nanotecnologie, per migliorare e rendere più durevoli nel tempo i trattamenti conservativi e di restauro.