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Calzari pontificali con arabesco, Museo della Spiritualità, Castel Sant'Elia

tecniche di esecuzione

La tecnologia di fabbricazione appare più complessa di quella di altre calzature della medesima epoca.

In generale possiamo procedere alla descrizione analizzando le parti e il sistema di assemblaggio dei due principali elementi costitutivi: la suola e la tomaia. Prendendo innanzitutto in considerazione quest’ultima, è utile soffermarsi sulla descrizione e l’analisi di alcuni dei suoi elementi, che descriviamo partendo dallo strato più superficiale:

a)       Decorazione di pelle dorata;

b)       Strato verde, posto sopra la tomaia, di cui permangono soltanto alcuni lacerti appartenenti a una pelle di capra tinta in verde;

c)       Tomaia propriamente detta, in pelle di vitello conciata al vegetale;

d)       Fodera interna alla calzatura, di pelle allumata, tinta sul lato interno in colore rosso.

La decorazione di pelle dorata è applicata sulla tomaia vera e propria della scarpa mediante cucitura. Il motivo decorativo è ritagliato ‘a giorno’ da un’unica porzione di pelle molto sottile, spaccata o assottigliata, dorata prima dell’intaglio mediante applicazione diretta della lamina sul lato della grana. Gli elementi decorativi risultano riempiti di un’imbottitura di cotone, con lo scopo di conferire rilievo alla decorazione applicata.

I frammenti di uno strato verde sono visibili in generale sulla tomaia e tra quest’ultima e la decorazione di pelle dorata. L’osservazione al microscopio a luce radente, durante l’intervento di restauro, ha infine consentito alle restauratrici di notare la presenza di piccoli fori superficiali, identificabili con follicoli piliferi, nonché la loro distribuzione, caratteristica della pelle di capra, che nel nostro caso appare estremamente sottile e trattata in modo tale da assumere un colore verde.

La tomaia vera e propria è costituita da pelle conciata al vegetale, disposta in modo che il lato della grana sia in vista. Pur nella sua discontinuità, data dal precario stato di conservazione, lo strato della grana sembrerebbe presentare al microscopio la morfologia caratteristica della pelle di vitello.

La fodera interna è realizzata in pelle allumata con il lato carne rivolto verso la tomaia e il lato della grana verso l’interno della scarpa ed è tinta con un colorante rosso; può essere considerata una sorta di “scarpa nella scarpa”, assicurata alla tomaia mediante le tre serie di cuciture che servono a fissare, sul lato esterno, le strisce di tessuto. Essa costituisce la struttura della calzatura, conferendo forma e dimensioni, mentre la tomaia e la decorazione compongono una sorta d’involucro, avente lo scopo di rivestire e decorare.

E’ in pelle allumata tinta di rosso anche la suola interna della scarpa o sottopiede, che va a costituire l’elemento di aggancio tra tomaia e suola esterna. Quest’ultima è composta strutturalmente da un’anima in sughero sagomata secondo la forma della pianta del piede e rivestita da due strati di pelli sovrapposte. La prima, la più interna, è in pelle allumata tinta di rosso analogamente alla fodera; la seconda, quella a vista, è costituita dalla stessa pelle dorata della decorazione della tomaia.