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Il terzo restauro dei bronzi di Riace

presentazione

Nel 2009, cogliendo l’occasione della ristrutturazione di Palazzo Piacentini, sede del Museo Archeologico di Reggio Calabria, le due statue sono state rimosse dai loro basamenti e adagiate in posizione orizzontale; ciò ha permesso di effettuare gli accertamenti sullo stato di conservazione dell'interno delle statue. Nei manufatti si erano avviati nuovi ed estesi processi di corrosione, generati da una serie di fattori: l’intrinseca reattività del materiale costitutivo, la presenza di parte delle terre di fusione generatrici di processi di corrosione e l’incostante situazione climatica espositiva.
Questa operazione, nata con l’intento di effettuare dei controlli approfonditi a venti anni dall’ultimo intervento, si è trasformata in un restauro vero e proprio (il terzo) progettato, coordinato e realizzato dagli specialisti dell’ISCR in sinergia con la Soprintendenza Archeologica della Calabria. L’obiettivo dell’operazione è divenuto l’eliminazione dei processi di corrosione interni ed esterni e una migliore  e completa (per quanto possibile) asportazione delle terre residue all’interno. In questa circostanza si è potuta effettuare una pulitura puntuale dai residui di sedimenti e depositi ancora attestati sulle superfici esterne, con una particolare attenzione alle zone che avevano subito lavorazioni a cesello successive alla fusione.