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Il polittico di Santa Sabina, cappella di San Tarasio, chiesa di San Zaccaria a Venezia

tecniche di esecuzione

Per individuare una corretta metodologia di intervento, prima del restauro, è stato approfondito lo studio delle tecniche di esecuzione dei sei dipinti su tavola che compongono il polittico.

La bottega dei Vivarini, pittori muranesi, e quella dei veneziani Bellini erano le più attive nella metà del Quattrocento a Venezia. La tecnica di esecuzione prevalente delle tavole del polittico è la tempera su tavola a fondo oro, caratterizzata da preziosi dettagli figurativi, peculiari della pittura tardo-gotica.

Vivarini utilizzava prevalentemente  i “modelli” per costruire le figure;  la bottega si serviva di sagome per determinarne l’ingombro, procedimento tecnicamente vantaggioso per i dipinti a fondo oro, ove l’applicazione della foglia d’oro era la prima operazione ad essere eseguita.

L’ingombro della sagoma o modello era tracciato con uno stilo appuntito mediante la tecnica dell’incisione, sulla tavola già preparata a gesso e colla. Mentre i fondi dorati sono realizzati con la tecnica a guazzo, per simulare i ricami delle vesti, alcuni particolari sono stati realizzati applicando la foglia d’oro a missione.

Le decorazioni dei libri sono realizzate con la tecnica a sgraffito, ovvero applicando sulla foglia d’oro una campitura di colore che, dopo una parziale asciugatura, veniva graffiata con uno stilo lasciando scoperto l’oro sottostante.

Peculiarità significativa delle tavole sono le decorazioni a rilievo con cui Vivarini qualifica le preziose aureole, le vesti e gli attributi dei santi. Le opere presentano infine una grandissima  varietà di punzonature.