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Il paliotto di San Domenico, Museo dell'Opera del Duomo, Orvieto

intervento di restauro

La rimozione dei depositi coerenti ed incoerenti dalla pellicola pittorica e dal verso del manufatto è stata eseguita prima con una gomma morbida, quindi (solo sul recto) con una soluzione detergente (acqua demineralizzata, tensioattivo non ionico, CMC) in grado di rimuovere i depositi di polvere grassa senza solubilizzare la vernice d’oro. Le incrostazioni di cera sono state ammorbidite con una spatola calda interponendo carta giapponese. Le toppe di restauro sono state rimosse meccanicamente, così come le cuciture di restauro che causavano tensioni e deformazioni. Alcuni residui di colla animale utilizzata sul verso nei precedenti interventi sono stati rimossi mediante brevi impacchi con compresse di gel rigido di gellano.

Il tessuto non tessuto in poliammide è stato individuato come materiale idoneo per la realizzazione di rinforzi localizzati del supporto in corrispondenza delle aree di indebolimento o assottigliamento del derma, ed è stato fatto aderire al verso del manufatto con adesivo termoplastico in film. Le lacune del supporto sono state risarcite con inserti in pelle allumata opportunamente sagomati, accordati cromaticamente ad acquerello; per l’incollaggio degli inserti è stata utilizzata una miscela di adesivi a base acquosa reversibile in acqua. Le cuciture in corrispondenza di rotture e mancanze sono state ripristinate e rinforzate.

Il manufatto è stato quindi fornito di un sistema di montaggio e ancoraggio che potesse garantire la planarità del supporto, pur consentendo i naturali movimenti di contrazione ed espansione del tessuto fibroso. È stata pertanto eseguita una foderatura libera, realizzata con un tessuto a trama esagonale in poliestere (tulle da ricamo). Il palliotto è stato quindi montato su un supporto costituito da un pannello in nido d’ape d’alluminio laminato con fibra di carbonio, provvisto di un sistema di molle elicoidali in grado di fornire valori di tensionamento noti, omogenei e controllati.

Per l’esposizione è stata progettata e realizzata una struttura in acciaio verniciato su cui montare il pannello di supporto. Essa consentirà, all’interno della vetrina, di esibire il manufatto secondo una modalità che ne restituisca, sia pure in forma allusiva, la funzione originaria, quella di fronte d’altare.