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Sgabello Bamilekè (Cameroon), Muciv, Roma, n. inv. 187628

Analisi storico artistica e tecniche esecutive

Lo stool costituisce un prezioso esempio di seggio regale di fine Novecento della cultura Bamileké (Cameroon). Il manufatto appartiene alla sezione africana della collezione del Muciv - Museo Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” ed è caratterizzato da una natura polimaterica che, unitamente alle peculiari caratteristiche tecnico esecutive, ne determina delle criticità conservative tipiche dei materiali etnografici. Lo sgabello è difatti contraddistinto dalla compresenza di materiali organici ed inorganici. L’oggetto ha una forma globale cilindrica, con seduta e base circolari. La struttura interna in legno, presumibilmente composta da un pezzo unico, è rivestita da un tessuto ad armatura tela, sul quale, sono state cucite perline colorate di vetro a coprire l’intera superficie, realizzando un poliedrico e vivace gioco cromatico. L’assetto decorativo si sviluppa sia a livello plastico, con la presenza sulla base di appoggio della seduta, di tre animali totemici a tuttotondo, sia attraversol’arricchimento cromatico derivato da motivi geometrici policromi (rettangoli e triangoli) eseguiti con perline vitree. Il cromatismo e la differenza dimensionale degli elementi vitrei, crea un forte dinamismo ornamentale. Le perline di vetro più piccole, di forma globulare, sono impiegate sui musi degli animali, nella cromia del rosso, bianco, nero e giallo; sul resto dello sgabello prevale invece una tipologia più grande, di forma cilindrica, di colore verde, giallo, blu, bianco, azzurro e nero. Infine nelle zone non decorate dalle perline, nello specifico in corrispondenza della faccia interna delle figure a tuttotondo, il tessuto è stato irrigidito con un impasto a base di minerali argillosi (caolino) e adesivo vinilico.

Data l’estrema fragilità e deperibilità, tipici della gran parte dei materiali etnografici, l’intervento conservativo ha richiesto molta cura e cautela, nonché l’impiego di particolari accorgimenti tecnici per fronteggiare esigenze conservative diverse, legate alla compresenza di materiali così eterogenei.

 

Stato di conservazione

Lo sgabello si presentava ricoperto da spessi depositi incoerenti di particolato e da depositi più coerenti di sporco grasso, che oscuravano la vibrante cromia dell’oggetto. L’apparato decorativo presentava lacune dovute principalmente alla rottura o alla perdita delle perline vitree, quest’ultima causata dalla frattura dei fili di ancoraggio al supporto tessile. Analogamente in alcune zone si registrava il distacco dell’apparato decorativo vitreo, in quanto i fili di fissaggio non erano più assicurati alla tela di supporto.

 

Intervento di restauro

L’estrema fragilità e criticità dell’impianto ornamentale ha richiesto un immediato intervento di consolidamento e fermatura degli elementi vitrei fratturati, al fine di stabilizzare le situazioni di distacco ed evitare ulteriori perdite di materiale. Tali operazioni hanno altresì consentito di procedere in sicurezza al successivo intervento di pulitura. Questa fase ha previsto la rimozione dei depositi incoerenti attraverso un uso controllato di microaspiratori e l’eliminazione dei depositi più coerenti di sporco grasso, mediante un’attenta pulitura chimica. A tale scopo sono stati impiegati solventi e tensioattivi anionici, applicati alle superfici attraverso l’uso di supportanti adeguati. Infine si è proceduto al fissaggio definitivo dei fili perlinati allentati.

Vedi la scheda di presentazione del cantiere didattico 2018 presso il Museo Preistorico Etnografico “L. Pigorini”, Muciv di Roma