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L'ISCR sulle tracce dell'antenato della Dancalia

Data: 04/07/2016

Un ritrovamento eccezionale ha portato alla luce le orme dell'ominide che circa 800.000 anni fa abitava nell'Eritrea orientale. La scoperta frutto delle ricerche della Eritrean-Italian Danaki Expedition, gruppo internazionazionale a cui partecipa l'ISCR.

Un nostro antenato ha camminato e lasciato le sue impronte nella sabbia limosa nel sito di Aalad-Amo (regione di Buia, area della depressione Dancala nell’Eritrea orientale); si tratterebbe molto probabilmente di un Homo erectus, una specie chiave nella storia evolutiva dell’uomo, che abitava in quella zona 800.000 anni fa e che ha dato origine a quegli antenati dal cervello più grande da cui deriverà l’uomo moderno.

Le probabili impronte di Homo erectus scoperte ad Aalad-Amo sono conservate in un sedimento di sabbia limosa indurita, che è stata in parte esposta da inondazioni di acqua. Ad oggi, ne è stata portata alla luce una porzione di 26 m² che presenta tracce di impronte possibilmente attribuibili a più individui; alcuni strati di questo sito, al di sopra e al di sotto di quello scoperto, mostrano però caratteristiche simili, suggerendo che vi possano essere una successione a più strati di superfici fossili. Le tracce umane sono orientate in direzione nord-sud, e sono allineate ad altre lasciate, plausibilmente, da antilopi estinte: l'abbondanza e la diversità delle impronte conservate in questa piccola zona esposta, in combinazione con evidenze geologiche e fossili, suggeriscono che in quest’area oggi desertica, vi fosse un lago circondato da praterie.

Le impronte identificate presentano una generale somiglianza con quelle dell’uomo moderno e potrebbero quindi dare importanti indicazioni riguardo l’anatomia del piede e la locomozione di questi nostri antenati: mostrano dettagli delle dita dei piedi, un arco longitudinale mediale marcato e un alluce addotto, tutte caratteristiche che rendono distintivi i piedi umani e che li rendono efficienti nella camminata e nella corsa. Inoltre le orme possono restituirci informazioni uniche, non ricavabili da altri tipi di reperti come ossa o denti, come la statura, la massa corporea e la biomeccanica dell'apparato locomotore, compresi andatura e velocità del passo

L’Iscr partecipa all’Eritrean-Italian Danakil Expedition (il gruppo di ricerca internazionale che ha condotto gli scavi nel sito di Aalad-Amo) con il compito di realizzare il calco del paleosuolo dove sono state rinvenute le impronte umane. Del delicato lavoro è incaricato il fisico ISCR Roberto Ciabattoni; una prima fase del progetto prevede la realizzazione, ovviamente in sito, di un calco al suolo, con gomma al silicone; successivamente saranno realizzati i positivi che, inseriti sulla superficie, renderanno possibile ricostruire falcata e quindi stabilire i parametri metrici di questi ominidi.

Oltre all’aspetto scientifico, il lavoro dell’Iscr servirà anche per mettere la scoperta a portata di tutti attraverso l’esposizione museale. Verranno infatti prodotte due copie del calco, una destinata Museo Nazionale di Asmara, mentre l’altra sarà probabilmente collocata al Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” di Roma.

Le ricerche, coordinate dal paleoantropologo Alfredo Coppa dell’Università degli Studi Sapienza di Roma in sinergia con altre università italiane (Firenze, Padova, e Torino) e internazionali (Poitiers, Tarragona, Toulouse), con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del Turismo (Iscr e Museo Pigorini) sono state rese possibili grazie al supporto del Governo Eritreo e dell’Ambasciata d’Italia ad Asmara e grazie ai finanziamenti di Grandi Scavi Sapienza, MIUR, MAE, AMNH di New York, oltre a sponsor privati (Enertronica, Eraclya, Gruppo Piccini, I. Messina, Lauria A. e RrTrek).

Link alla notizia sul sito dell’Università degli Studi Sapienza di Roma