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Progetto MUSAS, archeologi e biologi al lavoro nel porto sommerso di Egnazia
Data: 22/06/2018
Iniziate le attività di schedatura delle strutture del porto romano di Egnatia per il Progetto MUSAS
Un nuovo passo avanti per il Progetto MUSAS nel sito archeologico costiero di Egnatia (Fasano, BR): a pochi giorni dalla fine delle attività di acquisizione tridimensionale delle strutture sommerse tocca ad archeologi e biologi immergersi nell’antico bacino portuale per procedere alla schedatura delle evidenze archeologiche.
Seguendo le precise linee guida e gli standard elaborati e perfezionati in anni di esperienza dal Nucleo Interventi per l'Archeologia Subacquea dell’ISCR diretto da Barbara Davidde, ideatrice e RUP dello stesso Progetto MUSAS, gli archeologi subacquei Marco D’Agostino e Michele Stefanile e la diagnosta Carlotta Sacco Perasso, con l’ausilio del Nucleo Carabinieri Subacquei di Pescara e in collaborazione con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto, con il Museo Archeologico Nazionale di Egnazia e con la Capitaneria di Porto di Brindisi (Ufficio Locale Marittimo di Savelletri), sono impegnati in questi giorni nella schedatura di tutte le strutture superstiti dell’antico porto, realizzato probabilmente da Agrippa per dotare di uno scalo sicuro un tratto di costa esposta a venti forti e frequenti mareggiate, come testimoniato forse dalla stessa definizione che di Egnatia diede il poeta Orazio (“iratis lymphis extructa”, costruita, cioè, su acque procellose).
Grazie alla schedatura sistematica delle strutture sarà possibile conoscere e valutare con consapevolezza il grado di conservazione dei resti e la presenza di eventuali situazioni di danneggiamento o di rischio: uno strumento semplice quanto potente per la tutela e per la pianificazione di manutenzione e interventi conservativi, così da preservare le preziose testimonianze dell’antica Egnatia anche per le generazioni future. Al tempo stesso, le indagini e le schedature biologiche forniranno utili informazioni circa la colonizzazione delle murature e l’esposizione del patrimonio agli organismi marini e agli agenti biologici che potrebbero comprometterne la tenuta.
Foto grande in alto: l'acropoli e l'area portuale di Egnatia (Fasano, BR)
accanto al testo: archeologi subacquei impegnati nella schedatura delle strutture sommerse di Egnatia
in homepage: schedatura della colonizzazione biologica su una delle pilae del porto di Egnatia