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Lo stato degli studi sulla Cappella degli Scrovegni

Data: 16/04/2019

Presentato a Padova il volume che raccoglie gli studi storico-critici e tecnico-scientifici sul capolavoro di Giotto nella città patavina.

«La Cappella è luogo paradigmatico dell'interdisciplinarietà». È con queste parole dell'architetto e Soprintendente ABAP Andrea Alberti, recentemente e prematuramente scomparso, che si apre la giornata di presentazione del volume La Cappella degli Scrovegni nell'anfiteatro romano di Padova. Nuove ricerche e questioni irrisolte. Il volume, a cura di Rita Deiana (professore associato di Geofisica Applicata e Direttore CIBA dell’Università di Padova) e pubblicato da Padova University Press, raccoglie gli esiti del progetto Metodologie integrate per lo studio di edifici storici affrescati: il caso della Cappella Scrovegni a Padova, finanziato dall’Università degli Studi di Padova e condotto tra il 2015 e il 2017: dodici contributi di docenti e ricercatori esperti di materie umanistiche e tecnico-scientifiche che analizzano i molteplici aspetti e i dubbi che ancora oggi avvolgono la Cappella degli Scrovegni.

Al tavolo dei relatori Rosario Rizzuto, rettore dell’Università di Padova, che ha introdotto la presentazione del libro insieme al sindaco di Padova Sergio Giordani, il prorettore dello stesso ateneo Giovanna Valenzano, e Edi Pezzetta, architetto della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l‘area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso. 

Un'ampia disamina del lavoro è stata data dalla professoressa Serena Romano, ordinario dell'Università di Losanna, tra i massimi studiosi dell'arte di Giotto e ospite d'onore dell'incontro. «Forse nemmeno la Cappella Sistina è studiata tanto e così tanto trasversalmente da tante professionalità diverse; trasversale e diacronico sono gli aggettivi che meglio descrivono il modo con cui si studia la Cappella», ha evidenziato Romano. Il sindaco Giordani e il prorettore Valenzano nelle parole di apertura hanno ricordato il ruolo nevralgico della commissione interdisciplinare nella quale l’ISCR è membro attivo e responsabile del controllo e della salvaguardia delle superfici dipinte.

Gli studi recenti sulla Cappella si concentrano sulla storia dell'edificio indagandone le vicende costruttive che ancora recano numerosi interrogativi e conseguenti spunti di ricerca. La funzione d'uso dell'ambiente sottostante l'aula affrescata è semi interrato è oggetto di numerosi interrogativi posti da Francesca Capanna e Antonio Guglielmi, funzionari restauratori ISCR, quando cominciarono l'osservazione delle superfici decorate in attesa del restauro.

E sono le osservazioni fatte dai restauratori o eseguite con i restauratori nel corso degli interventi che catturano la curiosità di Serena Romano come chiavi di interpretazione delle incognite irrisolte; tra queste cita quelle contenute nel saggio di Valentina Piovan sui pancali lignei e quelle di Cristina Guarnieri fatte nei sottosquadri visibili da sotto in su solo dal ponteggio o dall'elevatore usato dall'Istituto per la manutenzione ordinaria annuale.

L’incontro si è tenuto lo scorso 3 aprile nell’Aula Nievo di Palazzo Bo, sede dell’Università di Padova.