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  • Restauri - 2015-2016 - PFP 1, Sarcofago del Tiaso Marino

Sarcofago del Tiaso Marino, Palazzo Corsini, Roma

L’imponente sarcofago rientra tra i monumenti antichi di Palazzo Corsini a Roma, attualmente è esposto sullo scalone principale del Palazzo con altri tre pregiati esemplari. La presenza dei sarcofagi sul pianerottolo ha reso il luogo rappresentativo, infatti è la prima sosta dei visitatori che si avviano verso la galleria della biblioteca che precede l’ingresso alla Galleria.

Il sarcofago, databile al II-III secolo d.C., è decorato da un rilievo figurato che va dall’altorilievo, bassorilievo sino allo stiacciato; il tema della raffigurazione, che si sviluppa sui tre lati, è un corteo di Tritoni e Nereidi. Il corteo marino si svolge con l’illusione di movimento continuo, procede sulle onde del mare dove giovani Tritoni suonano il caratteristico corno marino, il kochlos, e  le Nereidi con i mantelli gonfiati dalla brezza sono sedute sulle spire dei delfini. Anche il coperchio a tetto è decorato con due spioventi rifiniti agli angoli, da frontoncini e acroteri.

Il sarcofago fu ritrovato nel 1734 nell’area della Basilica Lateranense e si può presumere che, dopo il ritrovamento, sia sempre stato conservato nelle sale museali della Galleria Corsini, come testimoniano gli itinerari del 1791 e i taccuini di William Turner, dove sono raccolti i disegni delle opere presenti nella Galleria.

Lo stato di conservazione prima dell’intervento di restauro era caratterizzato da uno scurimento diffuso che devia l’originale cromia del marmo proconnesio, riconducibile alle manutenzioni a cui è stato sottoposto durante la permanenza nelle sale museali. Sui rilievi, inoltre, sono state trovati tratti di grafite che seguono gli arti e i panneggi dei personaggi, presumibilmente relativi a calchi e rilievi.

Il coperchio è percorso dalle profonde fratture dei grandi frammenti, riassemblati con  grappe metalliche.

Gli interventi conservativi sono stati realizzati dalle allieve del primo anno del Percorso Formativo Professionalizzante PFP1 Materiali Lapidei e derivati, superfici decorate dell’architettura sotto la guida dei docenti del primo modulo Restauro dei manufatti lapidei naturali.

L’intervento di restauro si è avvalso dell’apporto degli esperti di diagnostica al fine di studiare la tecnica di esecuzione e il materiale costitutivo del sarcofago. Le fasi conservative hanno previsto la movimentazione del coperchio per agevolare gli interventi di restauro e verificare l’interno della cassa che è risultata integra e lavorata a martellina.  Con la delicata pulitura delle superfici del rilievo è emersa una finitura superficiale ambrata riconducibile ad un intervento antico e ha evidenziato le tracce della raffinata lavorazione del fronte del sarcofago, dove si alternano unghietto, piccoli scalpelli e trapano.

Il restauro del sarcofago del Tiaso Marino conclude la campagna conservativa che ha riguardato anche gli altri tre sarcofagi presenti sul pianerottolo, iniziata nel 2013 nell’ambito dell’attività didattica di cantiere degli allievi del primo anno del Percorso Formativo Professionalizzante 1.

 

Gruppo di lavoro ISCR

Direttore dei lavori: Maria Laurenti
Direttore operativo e docente restauratore: Antonella Basile
Direttore operativo e docente restauratore: Debora Papetti (S.S.B.A. di Roma)
Indagini scientifiche: Lucia Conti e Giancarlo Sidoti
Documentazione fotografica: Paolo Piccioni

Le allieve del primo anno del 65° corso del Percorso Formativo Professionalizzante (PFP) 1 Materiali Lapidei e derivati, superfici decorate dell’architettura: Cecilia Balsi, Alice Ciavatta, Elisabetta Masullo, Sofia Olivetti e Rebecca Picca Orlandi.

Il restauro del sarcofago del Tiaso Marino è stato finanziato dall’organizzazione non-profit LoveItaly! che ha attivato una campagnia di crowdfunding dedicata a questo intervento.

Visita la pagina del sito di LoveItaly! sul tema

La foto in alto di questa pagina e le foto 20, 21 e 22 della fotogallery sono di Paolo Piccioni ©ISCR MiBACT 2016

La foto accanto al testo e tutte le altre immagini della fotogallery sono dell’allieva Elisabetta Musullo ©ISCR MiBACT 2016