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La testiera in bronzo da Vulci

tecniche di esecuzione

La testiera appare costituita da finimenti in cuoio, di cui sono stati trovati solo alcuni frammenti degradati, totalmente rivestiti da borchiette emisferiche in lega di rame, del diametro di circa 3 millimetri. A conclusione del microscavo sono state recuperate circa 1600 borchiette, o parti delle stesse. Queste erano fissate alle corregge mediante fili metallici passanti, intrecciati sul retro in modo da costituire una sorta di maglia metallica, il cui motivo non è stato compreso poiché le parti rinvenute sono troppo esigue. E’, invece, ipotizzabile che tale superficie fosse a sua volta protetta da un ulteriore strato di pelle, o cuoio, poiché il cavallo non avrebbe sopportato il diretto contatto con la maglia metallica.
Il microscavo del reperto ha restituito, inoltre, 3 grandi borchie circolari passabriglia, o falere, con capocchia conica a sommità arrotondata, due del diametro di circa 10 centimetri e una di 9, e 3 borchie minori, anch’esse con analoga capocchia, del diametro di circa 4,5 centimetri. Ciascuna delle 6 borchie è dotata di un fusto a sezione circolare, terminante con una placchetta quadrangolare.
Il recupero delle borchie ci ha indotti a suggerirne una loro possibile distribuzione logica: le tre grandi in corrispondenza della fronte, le tre piccole della capezza, secondo la ricostruzione della bardatura della Tomba del Guerriero (Tarquinia, 730-720 a.C.).