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Custodie liturgiche in legno e cuoio dorato a piccoli ferri

intervento di restauro

Disinfestazione: le custodie sono state disinfestate in tempi recenti presso il Museo del Sacro Convento di Assisi; tuttavia, poiché dalla custodia 0340 fuorusciva ancora polvere di rosume, si è preferito procedere ad un’ulteriore disinfestazione della stessa e della 1911, con l’ausilio dell’impianto per il trattamento anossico in funzione presso l’Istituto.

Pulitura: la polvere incoerente è stata asportata per mezzo di microaspirazione, oltre che con pennelli morbidi;  per lo sporco più tenace sono state impiegate soluzioni acquose con piccole percentuali di tensioattivo non ionico e make up sponge. I depositi più tenaci e di maggior spessore sono stati ammorbiditi, prima della rimozione meccanica, mediante brevi impacchi con tessuto Gore-tex o compresse a basso rilascio d’umidità (gellano, gel di xantano). In taluni casi (custodia 0340) la presenza di sostanze lipidiche  ha richiesto l’uso di miscele a bassa polarità (emulsione grassa).
Il coperchio della custodia 0339 ha costituito, in merito alla pulitura, il caso più significativo, in considerazione dei materiali sovrammessi nel corso di precedenti interventi. Oltre all’utilizzo delle compresse già descritte, si è rivelata risolutiva una semplice pulitura meccanica con specilli e piccoli tamponi,  effettuata al microscopio. Dalle parti metalliche, su tutte le custodie, sono stati rimossi gli strati di ossidazione con mezzi meccanici e chimici.

Consolidamento: Per il consolidamento del legno è stata utilizzate resina acrilica B 72, mentre la reintegrazione strutturale, ove necessaria, è stata realizzata per mezzo di stucco acrilico alleggerito  (Stuccoforte light della Max Mayer) e stucco bicomponente a base epossidica (Balsite). Per la riadesione del rivestimento in cuoio alla struttura sottostante sono state impiegate, a seconda dei casi, miscele di adesivi: amido ed etere di cellulosa, oppure etilen-vinil-acetato in emulsone (Evacon-R) ed etere di cellulosa.

Reintegrazione: Le lacune del rivestimento in cuoio sono state colmate per mezzo di uno stucco costituito da polvere di cellulosa e idrollipropilcellulosa (Klucel G), poi reintegrate ad acquerello.

Protezione superficiale: l’opportunità di uno strato protettivo, che può anche svolgere un effetto superficialmente consolidante, non sempre è stata considerata necessaria. Ove però il cuoio risultasse leggermente inaridito, o la finitura superficiale a gommalacca presentasse delle lievi discontinuità, si è voluto optare per un etere di cellulosa (Tylose MH 300 P) a bassa percentuale in soluzione acquosa. Gli elementi metallici sono stati protetti con resina acrilica.