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Restauri conclusi
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Mappa toroidale di 5 paesi e 4 colori, Sergio Lombardo, Macro, Roma
Il Laboratorio dipinti e materiali contemporanei dell’ Istituto Superiore Conservazione e Restauro ha fatto oggetto di studio e restauro un’opera realizzata da Sergio Lombardo negli anni 90, composta da 8 tele dal titolo: Mappa toroidale di 5 paesi e 4 colori. Le tele sono state danneggiate da una percolazione d’acqua nei depositi del museo proprietario. Il lavoro oggetto dell’attività didattica si è realizzato negli a.a. 2006/7 e 2007/8 con 11 allievi restauratori del IV anno di corso di formazione del settore dipinti (Laura Conti, Francesca Graziosi, Laura Tocci, Luca Vollono, Giuseppe Agulli, Alessandra Ferlito, Giorgia Pinto, Maddalena Santoro, Francesca Cencia, Federica Cerasi, Mauro Stallone) e con i restauratori di settore. Il completamento del lavoro è stato infine affidato, dopo il loro diploma, agli ex allievi dell’a.a.2008. Il lavoro è stato seguito all'ingresso anche da Maria Grazia Castellano e M.Pia Nugari.
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L’artista invitato prima e dopo il restauro ha fornito dati precisi sulla tecnica ed ha apprezzato il lavoro di recupero dell’opera.
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Il relitto di San Pietro in Bevagna
Nell’anno 2009, il “Relitto dei sarcofagi” è stato oggetto di un cantiere promosso dal Nucleo per gli interventi di Archeologia Subacquea dell’ISCR, a seguito di un articolato progetto ideato dall’allora direttore del Nucleo dott. Roberto Petriaggi. Il progetto ha previsto il restauro, la conservazione e la musealizzazione in situ dei sarcofagi marmorei con la creazione di un itinerario di visita subacqueo.
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Camice di Pio IX, Santa Maria Sopra Minerva, Roma
In occasione della mostra “Antichi Telai. I tessuti d’arte del Patrimonio del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno” svoltasi a Roma nel maggio 2009 è stato chiesto l’intervento del Laboratorio di restauro Manufatti Tessili su questo prezioso manufatto - un ampio camice in mussola e organza con finissimi ricami, conservato presso la Chiesa di S. Maria sopra Minerva a Roma nel Museo dei Paramenti Liturgici – che presentava una discreta condizione conservativa, tuttavia inadeguata all’esposizione in mostra.
Il paramento liturgico fu realizzato per il Beato Pio IX, Giovanni Maria Mastai Ferretti, papa dal 1846 al 1878. La sua biografia lo descrive come un difensore dei valori spirituali, in attività di missionario in Cile o come direttore del Collegio “S. Michele a Ripa”, a servizio dei giovani e degli anziani e di diverse “anime in pericolo”. Durante il suo pontificato promosse nuove forme di culto e di vita spirituale, come la devozione eucaristica, quella verso il Sacro Cuore e quella mariana; dette slancio all'attività missionaria in Asia e in Africa.
Il camice viene generalmente definito come una “veste interiore” che ricopre l’intera figura del sacerdote. Oggetto di origine antichissima, confezionato in tessuti semplici in lino, canapa o cotone, ha avuto nel corso dei secoli evoluzioni nel taglio e nella forma. Il significato simbolico attribuito a questa veste fu da sempre la purezza, espressa dal colore bianco. Nel corso dei secoli, le zone dei polsi e l’orlo inferiore si arricchirono con decorazioni di merletti o ricami anche in filati d’oro. Questa usanza vide nel XVII e soprattutto nel XVIII secolo, diventare l’orlatura in merletto o in ricamo la parte prevalente della veste.
Nelle maniche, i pizzi o i ricami sono sempre sovrapposti ad un tessuto del colore del rango ecclesiastico di chi lo indossa: per i sacerdoti neoconsacrati è l’azzurro, per i parroci il rosso vermiglio, per i vescovi il paonazzo, per i cardinali il porpora e per il Papa il bianco.
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Senza Titolo, Domenico Bianchi, MACRO
L’opera Senza Titolo di Domenico Bianchi è stata realizzata nel 2005 con applicazioni di cera e lamina metallica al di sopra di un supporto in Aerolam. Essa è giunta nel laboratorio di restauro dei Materiali dell’Arte Contemporanea a seguito di un danneggiamento dovuto al prolungato percolamento di acqua di condensa prodotta dall’impianto di condizionamento del deposito del MACRO, in cui era conservata.
L'opera presentava aspetti tecnici e conservativi di grande interesse per l’attività di ricerca e formazione di questo Istituto: è stata pertanto oggetto di studio e di un delicato intervento di restauro che ha visto la partecipazione degli allievi del modulo sul restauro dell’arte contemporanea dell’anno accademico 2008/2009.
Durante l’intervento, gli incontri con l’artista e la visita al suo studio sono risultati estremamente utili per chiarire alcuni aspetti meno evidenti della realizzazione dell’opera e per avviare un confronto sulla valutazione dello stato di conservazione.
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